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44 valutazioni

Anno: 1976

Il progetto delle 44 valutazioni è edito da Plura Edizioni; condotto con la collaborazione di Esperanza Nunez, è presentato alla XXXVIII Biennale d’Arte di Venezia.

L’opera parte dalla considerazione di Mari, raccolta da Quintavalle nel volume Enzo Mari (Parma, 1983), che gli oggetti d’arte basati sulla simbologia rivoluzionaria non hanno mercato poiché non ci sono acquirenti che, pur supportando la causa, esporrebbero un segnale così forte. La riduzione del simbolo in parti diventa quindi una metafora che, nell’atto stesso della disgregazione, rappresenta l’espropriazione della ricerca artistica; tale disgregazione fa perdere volutamente il significato originario del simbolo ma, allo stesso tempo, finisce col non riuscire a trasmettere nemmeno più il suo significato di metafora. La civiltà del consumo distrugge anche la segnaletica più violentemente eversiva.

L’operazione che compie Mari è la scomposizione del simbolo Falce e Martello, inizialmente pensato in marmo ma in seguito realizzato in legno, in 44 parti, dal formato analogo ma con prezzi di vendita, ‘valutazioni’, assolutamente aleatori. Ciascun frammento, “residuo dell’integrità dimenticata”, è accompagnato da un titolo, verso di una poesia scritta da Francesco Leonetti che accompagna l’opera e ne chiarisce il senso.

L’opera è l’allegoria della sconfitta del movimento operaio e rappresenta parimenti il lavoro parcellizzato.