Nel 1977 Mari viene eletto presidente dell’ADI e due anni dopo, nel 1979, progetta con Renato Pedio la Mostra “Design e design” con lo scopo di documentare il dibattito e la ricerca attorno al design dal Secondo Dopoguerra; l’evento è promosso dalla stessa ADI e sostenuto dal Comune di Milano e accompagna la riproposizione del premio Compasso d’Oro, sospeso dal 1970. L’allestimento è progettato per essere ospitato nel portico del Palazzo delle Stelline in Corso Magenta a Milano.

La prima metà della mostra (“ciò che il design di fatto è”) documenta la storia dei primi dieci premi, dalle origini nel 1954 alla sospensione del 1970, e si conclude con l’undicesimo Compasso d’Oro del 1979, mentre la seconda parte (“ciò che implica o dovrebbe”) è un graduale approfondimento di temi e problemi impliciti nei prodotti di design, che si riassumono nel problematizzare la qualità, da un lato, del lavoro di produzione e, dall’altro, della risposta del design ai bisogni materiali e culturali del pubblico: nel succedersi progressivo dei contenuti della mostra, il percorso si fa da storico a critico. Tuttavia, la mostra così pensata da Mari non ha luogo a causa dell’atteggiamento nei confronti del premio che, secondo il Comitato Direttivo dell’ADI, nel progetto di Mari è demistificatorio. La diversa visione di Mari sull’impostazione celebrativa o meno del design lo porta a rassegnare le proprie dimissioni da presidente dell’Associazione, che taccia di tendenze reazionarie.

La mostra sarà infine egualmente proposta alla Galleria Luca Palazzoli di Milano e si terrà contemporaneamente a quella ufficiale e celebrativa del Compasso d’Oro organizzata dall’ADI.