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Tre piazze del Duomo

Anno: 1982-83

Il progetto di recupero e riqualificazione dell’area compresa tra Piazza del Duomo e Piazza della Scala è elaborato da Mari e un nutrito gruppo di lavoro composto di architetti, ingegneri, geometri e studenti.

Il progetto si articola in tre proposte d’intervento progressive, che traggono la loro origine dall’analisi della piazza come fatto sociale, fulcro della città e della vita attiva, e da un disegno che è contemporaneamente architettonico, urbano, politico e culturale. Va premesso che la distruzione è un valore qualificante dell’intervento, che si può leggere in ciascun livello.

La prima proposta titola “Il palcoscenico della città” e prevede l’azzeramento di tutti i dislivelli della piazza e delle strade attorno al Duomo e la realizzazione di una pavimentazione a maglia regolare per la pianificazione ordinata di eventi e spettacoli, la cui amministrazione spetta alla figura del regista della piazza. La seconda alternativa è “Il caffè della città” e presuppone la realizzazione di un nuovo polo attrattivo, un edificio a impostazione quadrangolare articolato su tre livelli lungo le diagonali, opposto e in dialogo con il Duomo, che ospiti un caffè e un museo. La terza ipotesi, “Per forza di levare”, marca il momento più risolutivo del progetto e prevede il recupero del collegamento tra il Duomo e la Scala sul vecchio sedime della città, cancellato nel corso dell’Ottocento, mediante il taglio, anche ideologico, dell’Arengario, simbolo del potere fascista che domina la Piazza del Duomo, e l’uso di una parete di specchi sul taglio stesso che amplifichi le immagini dei monumenti che cingono la piazza.

I tre progetti sono presentati alla cittadinanza con la mostra “Tre piazze del Duomo: progetti di Enzo Mari per il recupero e valorizzazione dell’area Duomo-Scala”, accompagnata dall’omonimo catalogo, che si tiene al Palazzo Reale a Milano dal 26 gennaio al 29 febbraio 1984.

L’iniziativa non avrà seguito.