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Opere di contestazione degli anni Cinquanta

Anno: 1954

Al termine della Seconda guerra mondiale, a Milano viene approvato un piano di ricostruzione per poter rispondere alle esigenze di una popolazione che aveva raggiunto i due milioni già prima del conflitto; tra il 1948 e il 1953 il piano regolatore subisce alcune sostanziali modifiche che portano alla creazione di quartieri di edilizia economica e popolare emarginati dallo sviluppo della città. In questo clima di speculazione edilizia e uso inadeguato degli strumenti urbanistici, Mari realizza alcune opere di contestazione, come Casa d’affitto, Casa dolce casa, Il casone nuovo e La città giardino (1954), che utilizzano lo stesso linguaggio di rappresentazione dei volumi usato nel 1952 per descrivere in modo critico la ricostruzione della città.

Nello stesso anno realizza anche lo studio per L’Anniversario, una tempera su tela che rappresenta il simbolo della falce e martello visto posteriormente, in cui è messa in evidenza l’intelaiatura di giunzione tra le parti che realizzano falce, martello e stella. Il riferimento iconografico è il crocifisso rappresentato nel Presepe di Greccio di Giotto (1295-1299); inoltre, il taglio prospettico che Mari dà all’opera affonda le proprie radici nel costruttivismo sovietico e riecheggia parimenti il Progetto per una tribuna per Lenin di El Lissitzky (1920).