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La biblioteca

Il primo ambiente che si incontra una volta superato il disimpegno è la biblioteca: si tratta di uno spazio rettangolare che affaccia a est su Piazzale Baracca mediante due finestre, al quale si può accedere attraverso due porte a doppia anta, di cui una non praticabile per la presenza della Struttura 746 e di quattro Seggiolini Pop per Magis (2004).

Ciascuna delle pareti della biblioteca è occupata da un sistema di librerie il cui contenuto è descritto nelle norme di gestione dello studio: ogni sezione è descritta da una lettera dalla A alla O. Le vetrine in legno addossate alla parete sud, sopra le quali sono presenti quattro varianti di Vasi Anfora per KPM Berlin (1994), ospitano pubblicazioni a tema architettura (A), design (B) e politica, letteratura, artigianato, libri per bambini e riviste varie (C). Gli armadi in metallo Olivetti Synthesis sistemati lungo la parete ovest custodiscono pubblicazioni su supporti visivi (animali e piante, simboli e texture, grafica e pubblicità, D), trattati (sulla teoria della visione e il colore, di scienza e tecnica, costruzioni e tecnologia, E) e arte (F); sopra quest’ultimo è posizionato un modello in legno dell’allestimento della mostra “Design e design” (1979) mentre di fronte si trova uno scaffale in metallo con alcune copie di pubblicazioni. L’armadiatura in metallo posta sulla parete a nord è divisa in sei settori: i primi cinque (da G a M) ospitano libri, riviste e schedari con recensioni sull’opera di Mari mentre il sesto (N) raccoglie negativi fotografici, pubblicazioni autografe, diapositive e nastri audio e video per conferenze, premi e tesi seguite dall’autore, materiali relativi ai primi progetti e alcuni manufatti del Servizio in porcellana Berlin per KPM. Infine, la parete a est ha cinque schedari dietro ai quali è sistemata una Libreria Glifo (O): gli schedari conservano l’archivio fotografico di Mari suddiviso per categorie di ricerca e in parte in ordine alfabetico, mentre i ripiani della libreria sono destinati a cataloghi di produzione delle ditte con cui lo studio si interfaccia; i due moduli in alto a destra sono occupati da piccoli cataloghi e confezioni di carta da riciclo per schizzi e disegni. Sopra uno degli schedari è posizionato un esemplare del Porta stampi Boboli della serie Mémoire d’une fleur per Daum (2003).

Un grande tavolo in legno è sistemato di fronte agli armadi in metallo sul lato nord della sala: attorno sono posizionate alcune Sedie Tric dei Fratelli Castiglioni, una Sedia Delfina (1974) con tela blu e una Sedia Teresaper Lema (1988).

A sinistra della Libreria Glifo, accanto a una delle due finestre, si trovano una Lampada Alfiere per Artemide (1997) e i vasi in marmo Colonna e Pendente per UpGroup (2009), mentre a destra è installato un Supporto per esposizioni fotografiche (1987-88).Sul lato sud della sala, davanti alle vetrine in legno, un Divano-letto Day-night (1971) funge da piano di appoggio per manifesti di mostre e stampe d’arte, tra cui il lupo e l’orso della Serie della Natura (1964), e una sedia della Collezione Métiers per Hermès (2010). Sulla parete, si apre una porta che collega la biblioteca allo studio di Mari.