logo matrice logo matrice

Proposta per un’autoprogettazione di mobili

Anno: 1973

La Proposta per un’autoprogettazione di mobili è un progetto radicale, invito a un esercizio pratico della progettazione per l’autoformazione di una cultura critica, con lo scopo di far riflettere il fruitore su problemi, significato e limitazioni che derivano da qualunque tipo progettazione, nel tentativo di una ridistribuzione di spirito critico e creatività. Il progetto è elaborato da Mari con la collaborazione di Elio Mari, suo fratello.

La proposta è la progettazione autonoma di ciò di cui le persone hanno bisogno, che avviene apportando liberamente le modifiche necessarie a progetti suggeriti dal designer.

I nodi pratici del discorso di Mari ruotano attorno la scelta degli strumenti di produzione, del materiale e della cultura tecnica costruttiva: individua nel sistema trave-pilastro-irrigidimento in legno fissato con chiodi la miglior soluzione di produzione, che sperimenta lui stesso in studio realizzando con i suoi collaboratori delle maquette il cui unico scopo fosse la solidità strutturale. I modelli progettati sono: un tavolo rettangolare ad altezza variabile, un tavolo quadrato con struttura a traliccio, due tavoli rettangolari con gambe verticali e uno con irrigidimento a trave reticolare, un tavolo su supporti a cavalletto, un tavolo su supporto ad assi incrociate, quattro letti con diverse modalità di incrocio delle tavole per testiera e pediera, una sedia con gambe verticali e due sedie con gambe a incrocio, una panca con gambe verticali, una libreria con irrigidimenti laterali e posteriore e un armadio tamburato con cornici e aste di legno trasversali.

I disegni esecutivi di ciascun modello sono raccolti in un piccolo libretto distribuito al costo di 1200 Lire dal bimestrale “L’Erba Voglio”: i progetti sono preceduti da alcune istruzioni per acquisire le basi essenziali del costruire (si parte da una struttura a telaio cui si aggiungono altri pezzi per l’irrigidimento della struttura) e sono accompagnati dalla distinta dei materiali per la realizzazione di ciascun mobile. Il progetto è reso possibile grazie all’appoggio dell’azienda bolognese Simon International, cui dal 1974 si possono richiedere le tavole di legno pretagliate per l’assemblaggio di tre modelli.

Il progetto viene presentato alla Galleria Milano nell’aprile del 1974, con inaugurazione l’8 aprile alla presenza di Elvio Fachinelli, Alessandro Mendini, Tommaso Trini e Virgilio Vercelloni che discutono con l’autore.

Il progetto-esperimento non è capito che da una piccola parte di coloro i quali dimostrano interesse per la proposta: tra le obiezioni imputate a Mari, ci sono una sua presunta sfiducia nei confronti dei processi produttivi che coinvolgono le macchine, un tentativo di ritorno alla natura e la complicità nella diffusione del fenomeno del do it yourself.