Eppur si muove
Anno: 1979
Eppur si muove è un dispositivo visivo e cinetico, concepito per la sezione “La sistemazione del design” nella mostra “Inizio di un censimento, verso una raccolta” a cura di Franco Origoni e Franco Raggi alla XVI Triennale di Milano (1979-1982). Questa particolare edizione della Triennale si propone come un centro stabile per la produzione di eventi legati alla cultura del progetto, ponendosi pertanto l’obiettivo di ampliare l’attività espositiva all’intero arco del mandato triennale, mediante la sostituzione dell’esposizione con un fitto calendario di eventi e mostre, divisi in tre sezioni, della durata due anni e due mesi, legata agli ambiti tematici di conoscenza della città, progetto di architettura, sistemazione del design, senso della moda, spazio audiovisivo, galleria del disegno e Catasto del disegno.
L’opera proposta da Mari è una ruota in legno del diametro di 3 m sostenuta da un sistema in profilati di ferro che ne permette la rotazione su di un perno leggermente decentrato; sul bordo del disco campeggiano le parole RIVOLUZIONE, le cui lettere sono composte con materiale pirotecnico, offerta dalla cooperativa “Lampo permanente”, RESTAURAZIONE, in caratteri lapidari cimiteriali offerta dall’impresa di pompe funebri “Globo”, e RIFORMAZIONE, con pezzi di meccano offerta dalla ditta “Giochi di pazienza”; al centro, invece, si leggono le istruzioni, che invitano a scegliere una delle tre parole e, se necessario, far girare la ruota, tenerla sulla parola scelta e riflettere sul significato. A riposo, e quindi terminato lo sforzo, la ruota si posiziona sul termine ‘restaurazione’, a denunciare lo stato delle cose in assenza di azione critica.